IL MOMENTO DEL SAX
Tutti i muscoli facciali erano contratti e allo spasmo, Nicola aveva ormai raggiunto il punto di rottura, il suo Nirvana, tutt’intorno a lui musica.
Era arrivato, era felice, gli occhi chiusi in un misto di concentrazione e orgasmo… le orecchie tese ad ascoltare la sua musica, incapaci di sentire le urla e i fischi di approvazione.
Quello era il suo momento, l’assolo del sax.
Le note scorrevano aspre e melodiche, quel suono metallico stava facendo impazzire la gente.
In quel momento Nicola in testa non aveva niente e aveva tutto allo stesso momento. Per lui quell’istante era semplicemente musica, ma una musica che lo portava indietro, che gli faceva tornare in mente i 14 anni di conservatorio, i litigi con i vicini per l’intensità della musica, gli interminabili momenti alla ricerca di un gruppo che lo potesse affiancare…
Quel momento era tutto e niente; la sua testa, a scatti protesa verso l’alto con tutta la schiena inarcata, e a tratti verso il basso con la schiena raccolta, era parte della musica, tutto il suo corpo era pieno di suono.
Le luci rosse e soffuse nel club dove i “Maniac Blues Thieves” stavano suonando facevano da contorno ad un pubblico folto e entusiasta, qualcuno in timido ascolto, qualcuno rapito dal suono ballava senza sapere come fermarsi, qualcun altro fischiando come approvazione e qualcuno ancora semplicemente godendosi la musica.
Nicola era ormai arrivato alla conclusione, le ultime quattro note, poi poteva riprendere fiato e riaprire gli occhi, godersi l’applauso, il momento più gratificante, l’unico momento in cui puoi capire se coloro che ti hanno ascoltato hanno apprezzato la tua arte.
Aprì gli occhi verso il pubblico e fu inondato da un caldo e spontaneo applauso.
Era soddisfatto.
Avvicinò la bocca al microfono, pronunciando un lungo e melodico: – Thank you! –
Leave a Comment